martedì 8 luglio 2014

Quando si costruivano le altalene era tutto più bello

Caro nonno era tutto più bello quando il mio unico obiettivo era farti costruire un'altalena in campagna con mezzi di fortuna. Non eri mai convinto della richiesta chissà perché, ma ogni volta, ogni anno, mi costruivi una ciondolante altalena appesa ad un albero di ulivo. La costruivi con lacci di corda e nastri di plastica nera. Quell'altalena non andava mai nella direzione giusta, si sbatacchiava di qua e di là ai rami dell'albero, poi si incrociavano le corde e ti sbatteva a terra come una sorta di cavallo indomabile e invece di dondolare avanti e indietro assumeva un movimento tutto suo in orizzontale contro il tronco.
L'estate successiva puntualmente i pezzi dell'altalena erano diventati panche o sedili improvvisati e di corsa dal nonno per farmene costruire un'altra, però migliore questa volta mi raccomando nonno! 
Mi ricordo di quella che, finalmente, aveva assunto perfettamente il ruolo di dondolo estivo, le corde tenevano più stabile la struttura e quella volta nonno ti eri impegnato di più ammettilo. La tavola di legno aveva dei buchi dove far passare le corde così non si sarebbero più incrociate e tutto infatti rimaneva lì fisso, a farla dondolare ci voleva un certo allenamento. 
E vai di dondolio perenne! 
Chissà poi che fine ha fatto quell'altalena così ben costruita, l'anno dopo tu eri troppo stanco e io ormai troppo cresciuta per chiederti un'altalena. 
Oggi nessun dondolo cigola sotto gli alberi, le corde non ci sono più e la legna la bruciamo, facciamo spazio per i ricordi, lasciamo i prati puliti per poterli guardare da lontano.
Mi mancano le altalene nonno.