mercoledì 19 giugno 2013

Noi eterni secondi nella città di Momo

Cosa potrei fare che non è già stato fatto?
Di cosa potrei scrivere che non è già stato scritto?
Oggi se decidi di intraprendere una strada per te importante, che sai essere una delle tue grandi passioni, sei costretta a vedere gli sguardi della gente che ti fissano, giudicandoti, con quell'atteggiamento da persone superiori mentre ti dicono: "Ah si, bello, adesso va di moda, lo fanno tutti".
Ecco in quel momento vorresti usare tutta la tua forza energetica per lanciare contro gli invidiosi una super scarica di parolacce e insulti mirati, ma naturalmente nessuno lo fa, o forse qualcuno si e quel qualcuno lo ammiro, sappiatelo. Io non so farlo, urlo dentro e mi nasce un odio profondo, ma cerco di rimanere impassibile, con l'atteggiamento di chi dice: "Hei tesoro, per me le tue parole sono come acqua che non bagna e sole che non asciuga"... e invece sto morendo dentro, perché quelle parole mi hanno come trafitta e inizio a rimpicciolirmi sempre più quasi a diventare un piccolo gnomo invisibile, in quel momento la mia sicurezza si annulla all'istante! Puf!
Era meglio pensarci prima mi dico, perché non ci ho pensato prima io? Mi chiedo.
Adesso non so più scegliere, non mi resta altro che tornare sui miei passi perché non è più bello fare qualcosa che tutti sanno fare ormai, un sogno troppo sbandierato non ha più valore, è stato usato e calpestato da altri mille come me.
Un tempo di sicuro questa è stata la mia scelta, che stupida persona poteva mai pensare tutto ciò?
Ero io, ero una me che ancora non parlava, che credeva di essere sbagliata per l'unico mondo che conosceva, così triste e acerbo, un mondo tutto grigio in cui mi sentivo come Momo alla ricerca disperata di salvare il Tempo e riportare la Felicità.
Oggi io sono Momo da grande, sono riuscita a salvare me stessa dai cattivi Uomini Grigi e il mio mondo è cambiato, adesso ha colori, fantasia e felicità.
Se mai avrò figli, un giorno, li porterò davanti a questo mondo in cui troveranno le vie per la creatività e per il pensiero e gli dirò: "scegliete, provate tutto, decidete e siate felici".



martedì 18 giugno 2013

Alla fine mi chiedo sempre perché scrivo certe cose!

Invecchiare.
Mi chiedo: è davvero questo quello che ci fa più paura?
Continuamente ci sentiamo dire di come invecchiare sia brutto, di come sia importante prevenire la vecchiaia occupandoci per tempo della fatale comparsa di rughe e macchie della pelle.
Viviamo tutto il tempo nel timore che un giorno guardandoci allo specchio non ci riconosceremo più, vedremo il riflesso di un volto diverso, ingrigito, corroso dalle intemperie del tempo e un corpo arido e sottile pieno di impurità.
Invecchiare non è una buona cosa per questo mondo, oggi non è più accettabile la corsa del tempo, è infatti  troppo in contrasto con tutto quello che ci rende forti e giovani.
Così succede che le donne fanno quel che possono per stare al passo con i modelli proposti con make-up forte e parrucchiere ogni settimana, estetista d'obbligo, beauty farm per le più fortunate, chirurgia per le più facoltose e gli uomini si ammazzano di palestra perché basta quello, tanto si dice che il brizzolato con le rughe di espressione piace e poi si sa che l'uomo migliora con gli anni mentre la donna può solo peggiorare. Poi dicono che il mondo non è maschilista!
Quindi è davvero questo che ci preoccupa di più? Ci spaventano le rughe e la pancetta o forse tutto questo è solo un trucco pesante che nasconde il vero volto delle nostre fobie di invecchiamento?
La palestra e i ritocchi estetici non ci ridanno mai il tempo perduto.
Credo infatti che ciò per cui siamo così spaventati è non avere più il tempo per rimediare alle mancanze compiute da giovani, quando ancora pensavamo di essere potenti e le giornate ci sembravano infinite.
Abbiamo paura di invecchiare perché in quel momento, assieme agli inestetismi, arriva la consapevolezza di non avere più tempo per chiedere scusa o per dare un abbraccio, non c'è più tempo per realizzare un sogno lontano e c'è poco tempo ormai per pentirsi e ricominciare.
Invecchiare ci fa sapere quanto tempo abbiamo perso inutilmente dietro a relazioni finte, correndo incontro a tutto quello che ci rendeva deboli e inadatti, solo per riuscire a far parte di un mondo che ci sembrava reale e forte, mentre noi eravamo così soli e tristi.
Se tutto questo è vero, allora, non dovremmo avere così timore della vecchiaia, perché ciò di cui abbiamo paura realmente è il passato e il rimpianto, mentre la vecchiaia è solo la nostra amica più sincera che ci fa vedere le cose come stanno, senza falsità; fa male, ma è l'unico modo per capire e guardare oltre.
Il nostro aspetto ci mostra tutti i pianti e le frustrazioni passate, ma quello che ci fa scorgere realmente sono tutte le volte che abbiamo strizzato gli occhi per sorridere e quei giorni bellissimi in cui abbiamo fatto le smorfie buffe perché eravamo felici!


mercoledì 5 giugno 2013

E se in quella unica settimana di vita piove?

Io non sono niente, eppure potrei essere tutto.
Non ho ancora capito cosa vuol dire -essere-, mi sfugge il significato ogni volta che tento di afferrarlo, come se fosse un velo di fumo, in realtà inesistente.
Eppure molti -sono-, è quindi possibile comprendere questo stato di vita nuova o è solo un utopico desiderio dell'uomo? 
Ho paura di questo tutto, perché se poi fosse niente e alla fine potrei assaporarne solo il gusto, sarebbe una sconfitta per il mio palato e di me rimarrebbe solo un'idea dai gusti troppo delicati.