sabato 23 febbraio 2013

Passerelle di Febbraio

Oggi nevica
O meglio, nevica da ieri, ma sembra che oggi la città sia scomparsa, per cui ho dedotto che la Neve abbia fatto ingordigia e abbia dettato le sue leggi, tanto da far capire chi comanda insomma.
Sulla neve si possono dire le solite cose che da sempre conosciamo, ad esempio che è candida, è fredda, è bianca, di quello possiamo essere certi... Ma che la neve sia anche spumosa e grassa forse pochi lo dicono.
Sì, perché tutta questa panna che cade dal cielo e si deposita silenziosa sulla realtà, è così irresistibilmente strana, che più ci pensi più ti scordi che essa è semplicemente acqua, solida e cristallizzata.
I poeti ne hanno tratto versi maestosi e i sognatori creano, ancora oggi, ogni sorta di pensiero romantico quando fuori scende la neve...
Posso dire di aver visto la neve per la prima volta quando ero già troppo grande per poter fantasticare, nel senso che ne ho subito assaporato tutti i disagi e le imprecazioni di una città che rischiava di collassare su se stessa, ma ricordo che da piccola, per due rare volte mio padre mi portò a vedere la neve, una spruzzata bianca in campagna di un solo singolo giorno, per cui si sperava invano che chiudessero le scuole: giovani ingenui!
Quel giorno, insieme alla mia sorellina, riuscivamo a fare a stento un piccolo pupazzo di neve, tutto impettito ed orgoglioso di essere nato, ma la sua vita non ebbe mai modo di prosperare ed evolversi, infatti il sole arrivava presto a riprendersi la terra e dar vita ai fili d'erba.
Oggi non riesco a ricordare cosa provavo, forse un misto di stupore e felicità, ma so che ancora adesso potrei stare per ore con il naso ghiacciato attaccato alle finestre, mentre guardo spumose stelle danzanti cadere dal cielo...
Non dobbiamo mai smettere di sognare, è vero, io lo faccio anche troppo, ma finita la parentesi di dolci sensazioni nevose, subentra la cruda realtà e i ricordi di una tale Neve invidiosa delle tue scarpe nuove, fautrice di raffreddori imminenti, nemica dei pendolari e distruttrice di ogni forma di moda.
La verità è che il bianco non mi dona affatto, forse se la neve fosse nera allora mi sarebbe piaciuta di più.
Vado a sognare neve a colori, ci vuole sempre un cambio di stagione dicono.







giovedì 14 febbraio 2013

Incontentabili desideri volanti

In un modo o nell'altro sembra che trascorriamo il nostro tempo a lamentarci e desiderare quello che hanno gli altri.
Pensiamo che ciò che abbiamo non è perfetto, ha sempre qualche piccolo graffio che ci da terribilmente fastidio, mentre agli altri è toccata la migliore scelta, lucida e senza imperfezioni.
Perché non siamo mai contenti, mi chiedo. L'uomo ha questa assurda e patetica caratteristica di guardarsi sempre intorno e valutare ciò che non è suo, invece di ascoltare e comprendere fino in fondo la voce che proviene da molto più vicino, da dentro il proprio cuore o il proprio spirito. 
La verità è che non ci hanno insegnato a amarci veramente e apprezzare le nostre scelte, ma ci hanno sempre imposto una competizione forzata, frivola e distaccata, così da arrivare sempre primi per avere la migliore scelta. La migliore di cosa, la migliore per chi e rispetto a chi? 
Non dovremmo confondere la volontà di migliorarci con l'ossessione di essere primi, perfetti e invidiabili agli occhi degli altri. 
La cosa migliore è quella che è perfetta per te, per cui dobbiamo smetterla di sentirci inferiori e desiderare la felicità altrui, perché quando abbandoneremo la nostra strada per seguire quella di altri, di sicuro al primo bivio ci accorgeremo di come il sentiero perfetto fosse solo una facciata, uno specchio per le allodole, una trappola per turisti. 
A cosa sarà valsa una vita di invidia e frustrazione? 
Penso che amare ciò che ci appartiene sia il miglior modo di vivere la vita appieno, godendo dei nostri fiori di campo e dando valore al nostro giardino sassoso. Sarà forse troppo spicciolo e ingenuo tutto questo, ma le cose perfette e articolate fanno parte solo del mondo sei sogni. La realtà in fondo è molto semplice. 




venerdì 8 febbraio 2013

Ho una nuova luce negli occhi

Ho una nuova luce negli occhi
Lo scrivo perché voglio ricordarlo se mai questa luce dovesse spegnersi
Ho questa nuova strana sensazione come se tutto dovesse andare bene d'ora in avanti... so che è un po' troppo per me, ma è davvero una cosa così bella che non riesco a farne a meno.
Forse è così che deve sentirsi la roccia scaldata dal sole... nuda eppure potente, consapevole di essere l'unica a resistere all'arsura... Troppo ingenuo da parte mia pensare a questa forza come se fosse davvero in mio possesso, ma se non ora, quando potrò averla... Se non è adesso il momento non lo sarà mai più.
Ho una nuova luce negli occhi che ha reso il mio limbo un paradiso e l'inverno ha un freddo quasi piacevole. Adesso la vita è mia e lo sento davvero, ho una sudorazione e un battito che lo dimostrano, prima ero fredda e letargica, uno spettro di me stessa che avanzava senza meta per la via della sopravvivenza.
Voglio ricordare questa sensazione e guardarmi indietro sapendo di avere avuto una nuova vita tutta da gustare, addolcire, da sgranocchiare e godere.





venerdì 1 febbraio 2013

Come una diversa cecità

La nebbia rapisce ogni forma e contorno dissolvendo tutto in un muro di sporco bianco.
Uccide le ombre e gli animi sostituendoli con goccioline di umido e freddo.
Alzare gli occhi al cielo che non c'è più fa quasi paura, lei ci sovrasta e rende l'aria gelida, dura e feroce.
Sembra che la nebbia attutisce anche i suoni, racchiude tutto come un velo leggero ma coprente, pare di essere dentro un grandissimo vaso smerigliato, dove i rumori sbattono contro le pareti e vengono inghiottiti dal nulla.
La nebbia mi ha sempre fatto pensare a "Cecità" il romanzo di Josè Saramago... ogni volta ho davanti agli occhi tutto questo bianco e puntualmente penso alle parole incredibili di quel libro, alla strana cecità che ha colpito i personaggi... Tutto era bianco, come avvolti da una coltre di nebbia, una cecità bianca.
Chissà cosa c'è oltre quel muro bianco...
Mi piace pensare che fuori da questo teatro offuscato ci sia un posto migliore, dove vengono nascosti tutti i suoni e gli oggetti che la nebbia rapisce durante la notte.
Un giorno, forse domani, forse tra qualche mese, la cecità finirà e si vedranno di nuovo i colori.